In realtà la nostra Anima Femminile cerca di parlarci ogni momento, invitandoci ad ascoltare e realizzare bisogni, sogni, talenti, che le appartengono. Lei vive nei nostri Corpi di Donna e attraverso i nostri Corpi brama viversi , sperimentarsi, evolvere, espandersi.
Non siamo state cresciute con l’attitudine a seguirla, non lo sono state le nostre madri e nemmeno gran parte delle nostre antenate. Molto è stato agito da culture e religioni per limitare ed impedire la manifestazione dell’Anima Femminile e abbiamo disimparato e perso quella connessione che dovrebbe esserci naturale.
Così proseguiamo le nostre vite senza essere nemmeno più consapevoli di avere un’Anima Femminile e di come Lei voglia esprimersi: di avere questa stupenda bussola interiore , questa creatura che è viva in noi. Ci perdiamo dentro alla rabbia, alla delusione, alla paura, alla frustrazione, alla disistima, all’impotenza, senza ascoltare la vera chiamata.
Oppure mettiamo i riflettori su una superficie illusoria di uno star bene apparente.
La ignoriamo la nostra Anima Femminile, fino a quando la sua chiamata arriva a gran voce, come l’urlo di una fiera braccata, o con la violenza di un uragano o di un terremoto.
Lo fa attraverso i nostri corpi, o attraverso altre persone (figli/e, compagni, genitori, amiche. . ), o attraverso situazioni difficili che mai avremmo pensato.
Ci mette di fronte alla morte, alla malattia, alla separazione, alla perdita, al fallimento, ci sbatte a terra, ci toglie il fiato.
Ecco la grande occasione, di fare finalmente il passo per aprire la porta che ci induce a guardarci dentro e ad ascoltare la voce che viene proprio da Lei, che boccheggiando ci chiede di riconoscerla, di darle spazio, di seguirla.
Perché dovremmo farlo?
Perché o affoghiamo, o ci salviamo. O incominciamo a fluire con la nostra anima di donne o ci massacriamo. O riprendiamo la giusta rotta e diamo spazio alla bellezza che siamo, alla luce della nostra Anima Femminile, o buttiamo via noi stesse e la nostra vita.
O ci restituiamo il nostro posto nel mondo e svolgiamo il nostro compito, o ci spegniamo nel senso di inutilità, frustrazione e rassegnazione.
Allora puoi semplicemente iniziare fermandoti un momento: ora respira profondamente per qualche minuto, connettiti al tuo dolore, all’ angoscia, alla disperazione o a qualsiasi altra emozione che stai vivendo, oppure collegati alla parte di te ammalata, amputata, ferita e dai il tuo benvenuto a tutto, togliendo qualsiasi giudizio.
Può non essere semplice, ma tu respira, ammorbidisci il tuo corpo mentre respiri, lasciando uscire l’aria dalla tua gola aperta.
Respira e rivolgi lo sguardo dentro di te, alla Donna che abita in te. Vedila, sentila o immagina che c’è e poi chiedile: ” COSA HAI DA DIRMI? . . . QUALE E’ IL TUO MESSAGGIO PER ME?. . . QUALE E’ IL TUO VERO BISOGNO? . . . . A COSA DI TE VUOI CHE IO PORTI ATTENZIONE E CURA?”
Potrebbe parlarti di bisogno di riposo, di tempo per . . . , di natura, di ricevere, di creare, di danzare, di scatenarsi, di compagnia, di respirare, di bellezza, di pace, di leggerezza, di realizzare, di provare piacere e di tanto altro. . .
RICORDA. . . . LA SUA VOCE SALE DAL CORPO, NON E’ NELLA MENTE!
Potresti scoprire che ti parla attraverso parole o immagini. Tutto quello che ti arriva è importante ora., ha da essere ascoltato e poi seguito. E qui potresti avere bisogno di aiuto, sostegno, confronto.
Ti invito quindi a scrivermi. Sarò onorata di leggerti e ti comunicherò volentieri il mio sentire. Insieme cresciamo, insieme ci sosteniamo, insieme possiamo aiutarci a splendere.
Mariapia